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Immagine del redattoreMilano Segreta

Corvetto

Quartiere Corvetto.

Un quartiere periferico come tanti, con anche i suoi problemi, come ogni grande città, eppure in pochi sanno di questi palazzi, chissà



quante volte ci si passa davanti.

Sono semplicemente case popolari, oggi ben ristrutturate.

Ma in pochi sanno che proprio queste sono state il primo nucleo di case popolari risalenti al 1920 ad avere il bagno. Per l'epoca erano all'avanguardia: sono state le prime case popolari di Milano con i servizi igienici in ogni appartamento, anziché sulla ringhiera. Vennero concepite per ospitare dipendenti comunali di ogni livello, non solo per dare dimora alla fascia meno abbiente della popolazione.

Testimonianze narrano di come tanti parenti venissero in visita qui presso le loro famiglie per usufruire dei bagni in modo "privato" e provare questa "nuova esperienza".

Abbastanza curioso se pensiamo ad oggi.

Curiosa è anche la testimonianza di alcuni abitanti che i primi anni non volevano il bagno in casa, perchè "puzzavano", abituati ad avere tali odori al di fuori delle abitazioni, sui ballatoi.

Il quartiere finisce con un grande viale alberato, in modo piuttosto sorprendente per chi lo vede la prima volta, nell’aperta campagna: una vecchia via rurale lo collega con l’abbazia e il piccolo borgo di Chiaravalle, sulle sponde dell’antichissima roggia Vettabbia, di origine romana. Successivamente furono costruiti su imitazione diversi fabbricati in via Mac Mahon 107/109 e via De Predis 2/4 sempre con bagno privato ed inaugurate dal re Vittorio Emanuele.

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