La Galleria Vittorio Emanuele è "la mamma" di tutte le gallerie commerciali. È considerata infatti dagli storici il primo esempio in assoluto di "centro commerciale" Milano era avanti già all'epoca come sappiamo in fatto di "sperimentazioni".
Si narra che il primo ad avere l'idea di questo "passaggio coperto" fu Carlo Cattaneo nel 1839, ma solo nel 1860 vennero firmati i tre decreti per dare inizio ai lavori e nel 1863 vinse l'idea e il progetto dell'architetto Giuseppe Mengoni. La Galleria prende il nome del Re Vittorio Emanuele e fu proprio lui, che il 7 marzo del 1865, pose la prima pietra.
La Galleria fu inaugurata nel 1877. Inaugurazione a cui Mengoni non partecipò, perché cadde da un'impalcatura della cupola pochi giorni prima. Se si trattò di una terribile fatalità o di suicidio non si seppe mai. Suicidio, forse, in quanto era tormentato dalle forti critiche che i milanesi gli rivolsero, avendo stravolto tutta Piazza Duomo abbattendo le case (una volta c'erano i caseggiati in piazza duomo), per dare ampio respiro alla facciata della cattedrale e costruire la galleria. Probabile non abbia retto la forte pressione e si sia suicidato. Non si è mai saputo comunque. Piazza Duomo prima del suo intervento appariva come un'enorme montagna di marmo bianco rosato fra i bassi caseggiati.
La Galleria fu protagonista anche durante la Seconda Guerra Mondiale, quando venne bombardata duramente nell'agosto del 1943. A causa di questi bombardamenti venne sventrata e molte decorazioni interne furono perdute.
La Galleria venne così inaugurata una seconda volta nel 1955, in concomitanza con la Prima de La Scala.
La sua forma è stata ottenuta dal taglio dei quattro angoli dell'incrocio dei due bracci. In cima alle pareti si possono ammirare quattro lunette dipinte, larghe 15 metri e alte 7. Queste raffigurano i 4 continenti in maniera allegorica: l'Europa: una donna vestita in abiti antichi sorvegliata da un uomo alato con in mano l'alloro l'America: una donna cercondata da un indigeno e altri afroamericani, l'Asia: una donna seduta su un trono a cui vengono donati dei regali da figure con i lineamenti asiatici , l'Africa: una donna vestita con abiti egizi affiancata da un leone e da un uomo di colore l' Oceania, benché all'epoca fosse già stata colonizzata da vari stati europei fu esclusa da
questa raffigurazione.
La cupola centrale al suo apice è alta 47 metri: per realizzarla, insieme alla tettoia di copertura, furono impiegate ben 353 tonnellate di ferro e 7 milioni e
850 mila metri quadrati di lastre di vetro rigato.
Sempre sotto la copertura di vetro centrale fateci caso, sono effigiati gli stemmi dei 100 comuni d'Italia ai tempi della costruzione.
Un luogo così bello e importante ovviamente doveva essere illuminato e quindi fruibile anche di sera! Compito non semplice in una città che non aveva ancora inaugurato la sua prima centrale elettrica, che arriverà nel 1883, prima in Europa e seconda al mondo pensate un po', avanti pure in questo.
La Galleria quindi era illuminata a gas, con una serie di candelabri a fiamma libera posti in corrispondenza della base della cupola. Per accendere tutte quelle fiammelle, poste a più di 30 metri di altezza, viene realizzata una rotaia che percorre tutta la base della cupola e sopra di essa una sorta di trenino, con un tampone infuocato, che percorrendo la rotaia avrebbe acceso tutti gli ugelli. Questo trenino venne chiamato dai milanesi "rattin". cioè topolino, che con la sua coda infuocata dava luce a tutta la Galleria.
L'accensione della Galleria divenne un vero e proprio spettacolo a cui i milanesi assistevano a bocca aperta ogni sera, tanto che veniva preannunciato con dei fischi.
Se siete stati sia a Milano che a Napoli vi sarete sicuramente accorti della palese somiglianza tra
la nostra galleria e Galleria Umberto I di Napoli. Entrambe le gallerie hanno un ingresso ad arco trionfale, in entrambe sotto la cupola centrale ci sono delle decorazioni a forma di lunette, che rappresentano sempre 4 donne.
Spesso leggo in giro quindi, chi ha copiato chi?
Beh in questo caso la risposta è semplice!
Milano anticipa Napoli di oltre 20 anni, visto che Galleria Vittorio Emanuele è stata inaugurata nel 1867 mentre la Umberto I fu aperta al pubblico nel 1890.
Comments