San Simpliciano, una chiese più antiche di tutta Milano, l'ultima delle 4 basiliche ai margini della città (un tempo) , volute da Sant'Ambrogio.
Come per le altre, scelse una zona cimiteriale, lungo la strada per Como, in una zona frequentata da prostitute, e la chiamò (ironia della sorte) "Basilica Virginum" (dedicata alla vergini), che richiama la tipica architettura romanica meneghina.
Al suo interno tramite una piccola porta si accede al bellissimo saccello di San Simpliciano, con i resti dei martiri Alessandro, Sinisio e Martirio.
A questi tre personaggi è legata anche una leggenda popolare. All'intercessione dei Santi Martiri le genti lombarde attribuiscono la vittoria di Legnano del 1176. Si narra infatti che nel giorno dello scontro tra le milizie della Lega Lombarda e quelle del Barbarossa, tre colombe uscirono dalla basilica di San Simpliciano, dove erano custodite le reliquie, e andarono a posarsi sulla croce del Carroccio rimanendovi fino al termine della battaglia.
Secondo l’antica leggenda, le campane di San Simpliciano possedevano eccezionali virtù curative.
Per liberarsi di un tremendo mal di denti, un mercante di Porta Comasina aveva ottenuto dal campanaro il permesso di suonarle tirando la fune coi denti. Ne guadagnò una brutta testata nel soffitto, ma in compenso il mal di denti svanì. Bizarria.
Gli affreschi del Bergognone e Procaccini incorniciano la splendida basilica.
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