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Immagine del redattoreMilano Segreta

San Tomaso in Terramala

Chissà quante volte si passa davanti a questa chiesa in via Broletto, senza sapere che all'interno è celato un segreto, svelato solo ai più attenti e curiosi...ma andiamo con ordine.

A Milano di sacre reliquie ce ne sono un bel po', fra vertebre e tibia dei Re Magi, chiodi della Santa Croce di Cristo ed altri resti di santi e oggetti sacri, pochi sanno che all'interno di questa chiesa è custodita l'impronta del piede di Gesù Cristo (Vestigium Pedis) scolpita su una lapide in marmo.

Fu collocata qui nel 1597 dall'allora Arcivescovo di Milano Federico Borromeo, nipote di Carlo.

In Italia un'altra impronta si trova a Roma, nella chiesa di Santa Maria in Palmis.

Il "vestigium pedis" è una antichissima usanza cristiana per designare la rappresentazione della traccia lasciata generalmente da profeti o santi e che costituisce una vera e propria reliquia.

Di fianco alla reliquia una targa in ottone recita "Indulgenza di 300 giorni recitando le litanie di M.V."

Ma non è l'unica cosa bizzarra di questa chiesa: un'antica storia getta un'ombra non proprio benefica.

Era il 1300 quando il parroco della chiesa, un uomo molto avaro di sentimenti, che predicava bene e razzolava male, rifiutò di celebrare i funerali di un pover'uomo; la sua famiglia non aveva nulla per poter pagare i suoi funerali e così il parroco non volle sentir ragione "se non avete denari, nulla da fare".

La vedova dell'uomo uscì fuori in lacrime disperata, poggiandosi sui gradini della chiesa, ma il caso volle che in quell'istante passò a cavallo il Duca di Milano, Giovanni Maria Visconti che notò la povera donna disperata.

Quando questa gli spiegò il motivo delle sue lacrime, il Duca entrò in chiesa e pagò di mano sua il funerale, ma disse al prete di fare molta attenzione, perchè presto una brutta vendetta avrebbe messo fine alla sua avarizia.

Il giorno in cui fu scavata la fossa del pover'uomo, Giovanni Maria Visconti, a fine celebrazione, ordinò ai suoi uomini di prendere il prete per rinchiuderlo nella bara assieme al morto!

E così fecero. Il prete gridò aiuto fra la folla ma nessuno osava contraddire o mettersi contro il Duca, famoso in città per essere spietato, e così fù seppellito vivo.

Mentre veniva rinchiuso nella bara, il prete urlò "oh terra mala, terra mala".

Da quell'episodio difatti la chiesa prese il nome esatto di San Tomaso in terra Mala o Amara. Il piccolo campo santo si trovava proprio alle spalle di questa chiesa...chissà se oggi potessimo accedere alle fondamenta della chiesa...


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