Che la Stazione Centrale di Milano sia la più bella d'Italia non vi è dubbio.
Ció che sfugge a tanti, sono i tanti luoghi segreti che questa mastodontica opera custodisce.
Uno di questi (oggi visitabile solo con guide turistiche) era per una famiglia in particolare: i reali di Savoia.
Progettata dall’architetto Ulisse Stacchini, questa zona segreta prende il nome di Padiglione Reale.
Progettata su due ampi piani, quest’area comprende sontuosissimi saloni, in cui fanno mostra di sé preziosi bassorilievi bellici e pregiati materiali.
Il Padiglione nacque proprio per ospitare i reali mentre si trovavano in attesa della partenza del proprio convoglio: Re e regina avevano anche la possibilità di attendere il treno reale separatamente l’uno dall’altra, ciascuno in compagnia del proprio personale: al treno potevano accedere direttamente, dopo aver varcato le porte vetrate.
Tutto l’arredo è curato nei minimi dettagli: il pavimento fu predisposto di legno intarsiato e accompagnava i reali lungo un corridoio ricco di decorazioni, marmi, mosaici e mobili d’arredo di grande valore.
Un ambiente quasi surreale, per via del contrasto con il convulso traffico di passeggeri che affollano quotidianamente la Centrale.
Sono infatti ancora presenti decori di gran lusso originali in stile impero degli anni Trenta: possiamo vedere grandi lampadari, fontane in marmo rosso, parquet intarsiati, poltrone dagli alti schienali (in voga in quegli anni). Un’ulteriore curiosità la nasconde il già citato pavimento intarsiato: tra i tanti decori, sono presenti anche le svastiche ,inserite in previsione dell’accoglienza di Adolf Hitler, che tuttavia non attraversò mai questi saloni, e lasciate in ricordo di "damnatio memoriae".
Anche all'esterno nei mosaici, il volto di Mussolini, sfregiato da un partigiano, fu stato volutamente lasciato così anche dopo i restauri.
E come non parlare del bagno: espediente degno di un castello, dietro lo specchio si cela un piccolo passaggio segreto, che altro non era che una via di fuga in caso di estrema emergenza!
Uno dei tanti luoghi segreti di come venne definita "la cattedrale in movimento", la nostra mitica Centrale.
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